Il libro di Talbott by Chuck Palahniuk

autore:Chuck Palahniuk [Palahniuk, Chuck]
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852092343
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2019-01-28T23:00:00+00:00

Charlie, intanto, tace. Si limita a scrutare il suo regno. Dal punto dei giardini in cui si trovano, il terreno digrada verso fertili e ubertose pianure che si estendono fino all’orizzonte. In lontananza, le donne nei campi, riarse dal sole, sono chine su teneri germogli. In quel rigoglio, Shasta riconosce ampi appezzamenti di delizioso radicchio… fagioli a cespuglio piantati fittissimi… i rametti rampicanti del cetriolo. La dura vita della contadina era meglio che soffrire la fame nei quartieri disastrati di Portland, ma era ben lungi dallo status di moglie ufficiale che Shasta sta per ottenere. Nonostante il loro infimo ceto, non sono poche nei campi le donne incinte, con il pancione, probabilmente ingravidate da Charlie. Il suo regno, come quello di tutti gli altri capostipiti, è composto da un re e da orde di lavoratrici. L’opposto di un alveare o di un termitaio.

In cielo, proprio sopra le loro teste, una squadriglia di jumbo di linea sta accompagnando gli ultimi genotipi asiatici nel loro continente natale. Shasta, vedendoli andar via, è presa dallo scoramento. Tra l’haggis e lo yu xiang rou si, il palato di Caucasia aveva scelto il primo.

Charlie prosegue nella sua muta supervisione dei campi. Sotto di loro, una piantagione mozzafiato di kohlrabi. I girasoli nani, in aiuole disposte secondo un complicato disegno, sembrano muovere il capino vellutato per seguire il sole. Shasta, cercando di mostrarsi come lui ammirata per l’abbondanza di sostanziosi raccolti, osserva la scena. Solo a quel punto si rende realmente conto della situazione. L’arrivo in quel luogo preciso, in quel particolare momento, non è casuale.

Mentre il sole muove per minimi gradi nel cielo azzurro di Caucasia, i girasoli si voltano a mostrare la loro faccia arancione acceso. Come la folla negli stadi si muove in perfetta armonia per fare la ola, le schiere di girasoli si rivolgono a poco a poco verso Shasta. E lei, scrutando al di là della miriade di contadine gravide, oltre il kohlrabi quasi maturo, coglie il segreto di quell’attimo.

Le basta guardare Charlie per avere conferma dei suoi sospetti. Sulle labbra di lui aleggia un fugace sorriso.

Dove lui posa gli occhi, le sempre nuove sfumature di arancione compongono un disegno. Sullo sfondo del verde più chiaro dei più comuni ortaggi, i girasoli cominciano a formare delle parole.

I fiori che si stanno girando verso di loro recano un messaggio, sovrimpresso su più di un chilometro di aperta campagna, leggibile solo da quella sopraelevazione panoramica: Charlie (forma di cuore) Shasta.

Quella specie di essere che entra nella sala, qualunque cosa sia, ha la pelle che luccica. La creatura in questione risplende emanando onde caliginose di profumo, un profumo come se qualcuno avesse spaccato tutte le noci di cocco del mondo. Una puzza come di incalcolabili quantità di piña colada. Brandelli di bandana rosso annodati raccolgono i suoi capelli stopposi in ciocche apparentemente casuali, ma gran parte della loro massa oleosa esplode così folta dalla testa da spingerle le orecchie in avanti, facendole sembrare i manici di un’anfora.

I suoi piedi nudi strisciano in salotto. Poi saltellano e fanno strane acrobazie.

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